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Tempo di Libri, la Fiera dell'editoria italiana... Uhm... Eppure se non sbaglio ce n'era già un'altra... Aspetta che ci penso bene...

Ma su, lasciamo da parte le polemiche, e andiamo a vedere di cosa si tratta. Da bravo lettore mi sento quasi in dovere di farlo e quindi decido di lasciare i retroscena e i gossip degli ultimi mesi alle spalle e via verso Rho, zona fiere, zaino in spalla (con panini per il pranzo) e tanta curiosità (ma pochi soldi... 🙁 ).

Arrivo giusto per le 10, nessuna coda in biglietteria, anzi alcune casse erano proprio vuote, poca gente in coda ai tornelli... La cosa è strana e non ce la si fa proprio a non fare il paragone con l'altra fiera, quella di cui parlavo prima... Abituati a code chilometriche anche con il biglietto "salta la coda" qui siamo subito dentro, e anche dentro il deserto. Nessuno. Ok, sono appena le 10, la folla arriverà... Giro tra gli stand un po' spaesato, la mappa c'è, ma non ci sono riferimenti agli espositori, almeno non nel libretto che ho io tra le mani... Quindi decido di lasciar perdere e di andare a caso. Anche il discorso delle lettere che era stato pubblicizzato come fossero dei contenitori per vari generi e contenuti è venuto meno, non si capisce, non c'è una logica precisa dei percorsi, è tutto un po' così... Almeno per il sottoscritto!

Faccio un giro alla Newton a prendere un libro appena uscito, trattasi di ricette vegane per dolci... Non sono vegano, ma i dolci leggeri mi interessano sempre e se si può mangiare qualcosa di buono senza allargare la cintura mi fa sempre piacere 🙂 Scambio due parole con il commesso che mi conferma la scarsa affluenza dei giorni scorsi, preoccupato anche peri il weekend; siamo infatti al ponte del 25 Aprile e molti preferiranno forse una gita fuori porta che un giro alla fiera... Speriamo non sia così, insomma, per il bene di tutti, lettori e soprattutto espositori. Comunque mi congedo e continuo il mio giro.

Non trovo granchè di mio interesse, gli espositori medio-piccoli, di solito i più interessanti, sono davvero pochi e settoriali, il grosso della narrativa è proposto dai grandi nomi... Il che non mi interessa per niente. Durante il mio primo giro mi imbatto subito nello stand del Libraccio e, stupore, anche li si riesce ad entrare senza sgomitare! Complice questa calma dovuta alla scarsa affluenza, riesco a guardare un po' meglio del solito i libri esposti e arrivato a 8 titoli decido di smetterla di guardare, pagare e andarmene!

Mi avvicino ad una sala dove noto una coda non indifferente di ragazzi in attesa, mi rendo conto che li tra poco parlerà Luca Argentero, poco male, mi cerco un posto per sedere e mangiare il mio pranzo composto da due panini poco imbottiti. Anche in questo caso un evento mai visto: panchine vuote. La cosa è preoccupante, per gli espositori, ma per me è una manna, visto che i piedi iniziano a farmi male (e anche la schiena visti i 9 libri già acquistati... Quando si dice che la cultura ha un certo peso... ehm...). Mangio i panini e mi affaccio nella sala assediata che nel frattempo ha aperto e mi accorgo che è piena solo per metà. Mi avvicino, ascolto qualche parola, me ne vado. La cosa non mi interessa (si parlava di un sito web dove pubblicare dei video promozionali creati dagli utenti, poi votati dalla community e premiati... Non la faccio lunga, se vi interessa si tratta di www.myvisto.it, dategli un'occhiata...)

Insomma, il tempo passa, il giro l'ho praticamente già finito, e la gente ancora non arriva... Sento addirittura espositori parlare con altri espositori dicendo frasi tipo "Ecco, questo è il momento di massima affluenza da quando è iniziata la fiera"... Qualcuno si lamenta della scarsa pubblicità fatta. Io non so, in effetti io sapevo della fiera perchè seguo una certa "scena" in cui se ne parla e se ne è parlato, ma in effetti a pensarci bene io di grosse pubblicità non ne ho viste... E la cosa è triste se ci pensiamo. Un po' deluso da quanto ho visto fin'ora mi fermo ancora un attimo a riposare sull'ennesima panchina vuota, quando scorgo un tavolo pieno di libri incustoditi. Mi avvicino mentre molti altri ragazzi si stanno precipitando sul "bottino" e mi accorgo che si tratta dei libri dell'iniziativa #ioleggoperchè, messi li gratuitamente per il pubblico. Sono da leggere e da passare ad altra gente, una sorta di book-crossing a livello nazionale. I titoli sono 3 e decido di prenderli anche io, in fondo sono titoli che non ho mai letto e che comunque sono gratis. Libri gratis. Mica potevo lasciarli li, eddai! 😛

Aggiungo anche questi libri al peso che la mia schiena sta sostenendo ormai da un paio d'ore e mi accingo a lasciare la fiera. Sono le 15 e ho praticamente visto tutto. Faccio un ultimo giro veloce per sicurezza, magari mi sono lasciato dietro qualcosa, e invece no, ho visto proprio tutto... Durante il giro finale di ricognizione vedo uno stand con un po' di gente accalcata all'esterno, capisco che ci deve essere qualcosa di interessante. Mi avvicino, è lo stand della Repubblica.it e sta parlando Claudio Bisio, dai che almeno una risata ce la facciamo! Mi fermo e filmo qualche minuto del suo intervento che vi propongo di seguito. Un intervento divertente e sicuramente interessante anche da un punto di vista culturale, perchè per quanto racconti di sè stesso, racconta in fondo di uno spaccato italiano degli anni '70, coinvolgendo nel suo racconto anche Dario Fo e terminando con un piccolo spezzone da "Gli sdraiati" di Michele Serra interpretato a teatro e tra poco anche in un film, annunciato in anteprima a quanto pare proprio in quel momento.

Dopo l'intervento di Bisio decido che è davvero ora di tornare a casa. Pago i pochi spiccioli per li parcheggio (17 euro... e non aggiungo altro...) prendo la macchina e mi metto in viaggio. Pensando. Pensando a cosa? Beh, pensando alla fiera appena visitata. Pochi i contenuti davvero interessanti (per il sottoscritto), troppe le cose "mainstream" o popolari, chiamatele come preferite, poca la partecipazione e molti i musi lunghi degli espositori.

Come dico sempre in occasione dell'altra fiera di cui continua a sfuggirmi il nome, io credo che appuntamenti di questa portata debbano servire a far conoscere e promuovere il nuovo, le case editrici che di solito non si trovano in libreria o al supermercato, a parlare con editori e autori che vivono il mondo dell'editoria "dal basso", ad approfondire e spingersi oltre quelli che sono i propri usuali orizzonti. Ecco, in questo caso ho visto mancare questo aspetto. Per il resto è sempre bello respirare il profumo dei libri, quindi, tutto sommato, deluso si ma sorridente 😉

E' stato svelato poco fa, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Carignano questa mattina dalle 10,30, il programma della trentesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.

E' stato un Nicola Lagioia a tratti pungente ("A Torino arrivano i lettori VERI, quelli che comprano i libri") e a tratti emozionato (come quando parla di Saviano o di Tullio De Mauro) a raccontare tutti i dettagli (beh, quasi tutti) di questa nuova attesissima edizione. Nell'anno del grande confronto con il palcoscenico di Milano (Tempo di Libri), il Salone di Torino sembra più pronto che mai. 11.000 metri quadri di esposizione commerciale (quindi escluse le sale convegni e le aree destinate alle presentazioni e agli incontri), il 10% in più rispetto allo scorso anno, 1060 editori, autori di tutto rispetto in visita alla fiera; alcuni nomi: Daniel Pennac, Luis Sèpulveda, Amitav Ghosh, Jonathan Lethem, Alicia Giménez-Barlett, oltre al già citato Saviano e a mille altri - tra gli amanti del fumetto come non citare Milo Manara! - traghetteranno la prossima imminente edizione del nostro evento più amato!

A questo link potrete trovare tutte le informazioni e scaricare i comunicati via dropbox: http://www.salonelibro.it/it/news/16718-30-salone-ecco-il-programma-completo-e-i-nomi-degli-ospiti.html

Qualcuno ha detto "10 editori piccoli non fanno un editore grande", beh, non lo faranno "economicamente" parlando, ma per la cultura, i contenuti, la scoperta, la passione, e l'amore forse ne fanno 100!

Ci vediamo al Salone!

 Il 20 Aprile durante la manifestazione Tempo di Libri svoltasi a Milano (commento della manifestazione a seguire in un altro articolo), sono stati resi noti i 12 finalisti del premio Strega 2017, edizione dei settant'anni. Per l'occasione il presidente della Fondazione Bellonci, Giovanni Solimine ha dichiarato quanto segue:

«Nell’anno in cui intendiamo sottolineare i valori che ispirarono i fondatori del Premio, e ciò è emblematicamente rappresentato dal ritorno al Ninfeo di Villa Giulia per la serata finale del 6 luglio, vogliamo accentuare il carattere di ampia partecipazione che contraddistingue la giuria e aumentare in modo significativo il numero dei votanti. I nostri secondi settant’anni cominciano da qui»

Questo aumento dei votanti comprenderà 20 voti collettivi espressi da scuole e università, 15 circoli di lettura da biblioteche romane, oltre a 200 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri. Il numero totale dei voti sale quindi a 660.

Ecco i 12 candidati finalisti:

  • Teresa Ciabatti, La più amata (Mondadori)
    Presentato da Stefano Bartezzaghi e Edoardo Nesi
  • Paolo Cognetti, Le otto montagne (Einaudi)
    Presentato da Cristina Comencini e Benedetta Tobagi
  • Marco Ferrante, Gin tonic a occhi chiusi (Giunti)
    Presentato da Pierluigi Battista e Antonella Cilento
  • Wanda Marasco, La compagnia delle anime finte (Neri Pozza)
    Presentato da Paolo Di Stefano e Silvio Perrella
  • Chiara Marchelli, Le notti blu (Perrone)
    Presentato da Elisabetta Mondello e Giorgio van Straten
  • Monaldi&Sorti, Malaparte. Morte come me (Baldini&Castoldi)
    Presentato da Franco Cardini e Lucio Villari
  • Matteo Nucci, È giusto obbedire alla notte (Ponte alle Grazie)
    Presentato da Annalena Benini e Walter Pedullà
  • Ferruccio Parazzoli, Amici per paura (SEM)
    Presentato da Giorgio Ficara e Sergio Zavoli
  • Nicola Ravera Rafele, Il senso della lotta (Fandango Libri)
    Presentato da Filippo La Porta e Paola Mastrocola
  • Alberto Rollo, Un’educazione milanese (Manni)
    Presentato da Giuseppe Antonelli e Piero Dorfles
  • Marco Rossari, Le cento vite di Nemesio (e/o)
    Presentato da Giancarlo De Cataldo e Fabio Geda
  • Vanni Santoni, La stanza profonda (Laterza)
    Presentato da Silvia Ballestra e Alessandro Barbero

Mercoledì 14 Giugno presso Casa Bellonci, verranno selezionati i 5 finalisti che si disputeranno il premio Giovedì 6 Luglio al Ninfeo di Villa Giulia a Roma.

IMG_3237Venerdì 31 Marzo 2017, presso la libreria "Le Notti Bianche" di Vigevano, ho partecipato ad un incontro con Charles D'Ambrosio, il signore col cappello qui sopra nella foto. Per chi non lo sapesse, si tratta di uno scrittore Americano, di Seattle per l'esattezza, molto poco prolifico, autore di 3 soli libri, due sono raccolte di racconti ("Il museo dei pesci morti" e "Il suo vero nome") e il terzo è una sorta di saggio in forma di racconto, storie vere della sua vita, esperienze narrate; ed è quel "Perdersi" di cui si è parlato quella sera. Per la cronaca sono tutti editi in Italia da MinimumFax (grazie MinimumFax!).

Poco conosciuto da noi, ovviamente, acclamato negli States; di lui parla Roth, il New York Times elegge il suo lavoro come uno dei libri dell'anno, il Post... Insomma, pesa questo D'Ambrosio. E per chi lo ama veramente, per quei pochi che anche in Italia l'hanno letto e quindi amato (permettetemi ma è difficile credere qualcosa di diverso), vederselo li, seduto a 2 metri, affabile, disponibile, anche divertente a tratti, a suo agio e per nulla altezzoso; a incantare l'ascoltatore con il suo modo di parlare soffuso ma incisivo, col suo gesticolare un po' stereotipo della nazione origine del suo cognome, per nulla schivo come lo si è dipinto; è un'esperienza fuori dal comune. Insomma, una serata che resterà tra le più importanti nella "carriera" di un lettore. Un gigante seduto tra noi, minuscoli, a raccontarci di sé, della sua vita, delle sue malinconie, incertezze, di quello che pensa.

E mi è sembrato di conoscerlo da sempre. La sua capacità di mettere a suo agio le persone che lo ascoltano ti da questo senso di confidenza interiore che non ti aspettavi. E sentendolo parlare ti tornano in mente i suoi racconti, i colori sbiaditi dei suoi personaggi, gli odori, le sensazioni. La pioggia. Tanta pioggia...

Ho ripreso tutta l'intervista all'autore da parte di Alessandra De Vizzi (la quale ringrazio per avermerlo permesso) e ringrazio anche la libreria "Le Notti Bianche" che mi ha permesso di pubblicarlo qui. Fatevi un giro sul loro blog, è una libreria davvero interessante e diversa dal solito, portata avanti con passione da una vera Libraia e non da una semplice "commessa di un negozio di libri"... Provare per credere! Buona visione 🙂

 

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