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Sostiene Pereira (Antonio Tabucchi)

(copertina flessibile, 240 pag., 11€, Feltrinelli)

E chi sono io per commentare un classico? Chi sono per dare pareri su un'opera come questa? Nessuno, direte voi; e lo dico pure io. Ma non voglio dare pareri o fare commenti, voglio solo riportare alla vostra attenzione un titolo come "Sostiene Pereira", di Antonio Tabucchi, nell'anno in cui anche il Salone del Libro ha deciso di proporlo a migliaia di ragazze e ragazzi delle scuole Italiane nell'ambito dell'iniziativa "Un libro tante scuole", con la collaborazione del Ministero dell'Istruzione e del Merito. 6000 copie donate ad altrettanti studenti del triennio della scuola secondaria di secondo grado, stimolando la riflessione e il confronto.

Ma veniamo alla storia. Lisbona 1938, all'alba della Seconda Guerra Mondiale, si svolge la storia di Pereira, giornalista addetto alla pagina culturale di un piccolo quotidiano della sera, il Lisboa. Sovrappeso uomo di mezza età, vedovo e solitario, fortemente ancorato al passato, dai sani principi morali; dovrà mettere in dubbio tutto ciò su cui ha basato la sua esistenza di uomo e di giornalista dopo aver conosciuto Monteiro Rossi e la sua compagna Marta; entrambi coinvolti in attività contro il regime di stampo fascista che si sta instaurando in Portogallo come in altre regioni europee. Pereira aiuterà Monteiro Rossi quasi senza rendersene conto in principio, e piano piano fino all'epilogo, seguirà un percorso interiore che lo porterà a prendere coscienza di sè solo nelle ultime pagine, grazie anche ad alcuni personaggi comprimari che accompagneranno la vicenda.

No spoiler, ho già detto tutto quello che potevo; il libro non è molto lungo e merita di essere letto e assaporato ad ogni pagina e ad ogni riga. Tabucchi ha disegnato un affresco perfetto di quella che era la situazione in Portogallo poco prima che scoppiasse il secondo conflitto mondiale, l'atmosfera che si respirava, quella sensazione di attesa, come di qualcosa di "sospeso" in aria che di li a poco si sarebbe posato a terra cambiando per sempre il corso della storia. Pereira è un perfetto esempio di quello che la gente probabilmente pensava e provava in quel periodo storico così denso e complicato. I suoi pensieri, i dubbi, le perplessità che lo colgono lungo le pagine e che piano piano si assottigliano e lo rendono finalmente consapevole, sono gli stessi che quasi certamente hanno angustiato centinaia di migliaia di persone in tutto il Vecchio Continente in quegli anni fatidici. Magistralmente raccontato da Antonio Tabucchi, che per quest'opera ha vinto anche diversi premi  (Premio Campiello e Premio Viareggio per la letteratura nel 1994 - anno di pubblicazione - e il Prix Européen Jean Monnet l'anno successivo, tra gli altri), e da cui è stato anche tratto un film interpretato da Marcello Mastroianni (nella parte, appunto, di Pereira).

Se non l'avete ancora fatto, leggetelo, regalatevi quello che ormai è diventato un piccolo classico della letteratura Italiana, e riscoprite uno scrittore di grandissimo livello come Antonio Tabucchi.

Buona lettura 🙂 

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